Impugnazione degli atti di gara: i termini per presentare il ricorso

La necessità di rispettare i termini procedurali per evitare l’inammissibilità del ricorso

L’impugnazione degli atti di gara rappresenta un’importante strumento per le imprese che partecipano alle procedure di appalto, poiché consente loro di tutelare i propri diritti in caso di violazione delle regole di gara o di trattamento non equo da parte della stazione appaltante.

Ma entro quando è possibile presentare il ricorso contro l’aggiudicazione di un appalto? La risposta a questa domanda è stata fornita dal Consiglio di Stato, che ha richiamato i principi espressi nell’Adunanza Plenaria n. 1/2019.

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Secondo la giurisprudenza consolidata del Consiglio di Stato, il termine per impugnare l’aggiudicazione di un appalto è quello di decadenza, ossia un termine perentorio che decorre dalla data di pubblicazione dell’avviso di aggiudicazione. In particolare, il termine di decadenza è di sessanta giorni, ai sensi dell’articolo 120, comma 2, del decreto legislativo n. 104/2010.

Tuttavia, l’Adunanza Plenaria n. 1/2019 ha chiarito alcuni aspetti riguardanti l’applicazione di questo termine, in particolare per quanto riguarda la determinazione del momento a partire dal quale decorre.
In primo luogo, il Consiglio di Stato ha precisato che il termine di decadenza decorre non solo dalla data di pubblicazione dell’avviso di aggiudicazione, ma anche dalla data di ricezione della comunicazione dell’aggiudicazione da parte degli offerenti.

In altre parole, se la stazione appaltante comunica l’aggiudicazione dell’appalto direttamente agli offerenti, il termine di decadenza inizia a decorrere dalla data di ricezione di tale comunicazione, e non dalla data di pubblicazione dell’avviso di aggiudicazione.

In secondo luogo, il Consiglio di Stato ha chiarito che il termine di decadenza non può essere prorogato per motivi di equità o di giustizia, neppure in presenza di vizi formali o sostanziali dell’avviso di aggiudicazione o della documentazione di gara.

Infine, l’Adunanza Plenaria ha precisato che il termine di decadenza non può essere sospeso o interrotto da alcun atto, neppure dalla proposizione di un ricorso amministrativo o giurisdizionale.
In sostanza, il termine di sessanta giorni per impugnare l’aggiudicazione di un appalto è un termine perentorio e inderogabile, che decorre dalla data di pubblicazione dell’avviso di aggiudicazione o, se la comunicazione è stata inviata direttamente agli offerenti, dalla data di ricezione della stessa.

Ciò significa che le imprese che intendono impugnare l’aggiudicazione di un appalto devono farlo entro questo termine, senza possibilità di proroga o sospensione. Inoltre, devono essere molto attente a rispettare i termini procedurali e a presentare il ricorso nel modo corretto, pena l’inammissibilità.

La tempestività nell’azione rappresenta un fattore determinante per garantire la tutela dei propri interessi e per evitare la decadenza del termine previsto dalla legge.

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