Garanzia vies: il tar del Lazio deciderà il 28 gennaio 2026
Ecco cosa c’è in gioco per le imprese EXTRA-UE
Il dibattito sulla Garanzia VIES entra in una fase nuova e decisiva. Il TAR del Lazio ha fissato l’udienza per il 28 gennaio 2026, data in cui verrà discusso il ricorso presentato da diverse imprese extra-UE contro l’obbligo di prestare una garanzia finanziaria per operare nel mercato intracomunitario tramite rappresentante fiscale italiano.
L’obbligo nasce dal D.Lgs. 13/2024, che ha introdotto una serie di misure per contrastare l’evasione IVA nelle operazioni intracomunitarie.
Tra queste, la richiesta alle imprese non-UE di presentare una garanzia minima di 50.000 euro per ottenere o mantenere l’iscrizione all’Archivio VIES, il database europeo necessario per applicare le regole IVA sulle cessioni transfrontaliere.
Un requisito già in vigore e molto discusso
Nonostante i ricorsi, la norma è pienamente operativa. Le imprese che non presentano la garanzia rischiano la cancellazione dal VIES, con conseguenze immediate: impossibilità di emettere o ricevere fatture intracomunitarie in regime di non imponibilità, blocco degli scambi commerciali e necessità di ripensare l’intero assetto logistico e fiscale.
Il TAR, in prima battuta, aveva rifiutato la sospensione cautelare.
Il Consiglio di Stato, pur senza bloccare la norma, ha riconosciuto che ci sono aspetti delicati che meritano una valutazione approfondita e ha imposto la fissazione di un’udienza di merito. Da qui la data del 28 gennaio 2026.
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Chi è davvero obbligato a prestare la Garanzia VIES
Il requisito riguarda esclusivamente:
– imprese non-UE o non-SEE;
– operatori che utilizzano un rappresentante fiscale italiano;
– soggetti che effettuano cessioni o acquisti intracomunitari dall’Italia.
La garanzia può essere una fideiussione assicurativa, bancaria, una polizza cauzionale o titoli di Stato vincolati, e deve avere una durata minima di 36 mesi.
Perché la decisione del TAR è così importante
L’udienza del 28 gennaio 2026 può aprire a due scenari opposti:
Se la norma viene ritenuta illegittima:
– l’obbligo potrebbe decadere,
– le imprese extra-UE tornerebbero a operare senza vincoli aggiuntivi,
– chi ha già presentato una garanzia potrebbe chiederne lo svincolo.
Se la norma viene confermata:
– la Garanzia VIES diventerebbe un requisito stabile,
– continuerebbero le cancellazioni dall’Archivio VIES,
– molte aziende straniere potrebbero decidere di spostare attività e magazzini verso altri Paesi UE con procedure più snelle.
Una fase di attesa, ma con regole già attive
In questa fase di incertezza, le imprese extra-UE devono essere particolarmente caute: la normativa è in vigore e le conseguenze per chi non si mette in regola possono essere immediate. Al tempo stesso, la decisione del TAR potrebbe ridisegnare completamente il quadro.
Per approfondire
Un’analisi completa e aggiornata della vicenda – con dettagli normativi, spiegazioni operative e scenari futuri – è disponibile nell’articolo pubblicato in inglese su Viesguarantee.com, a cui rimandiamo per una lettura approfondita.
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