31 Ottobre 2025

Falsi documenti a nome Swiss Re International S.E.: l’IVASS denuncia una nuova ondata di truffe digitali

mail truffa
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Allarme IVASS: E-mail e PEC false usano il nome di Swiss Re. Le frodi continuano a diffondersi in Italia.

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Cosa ha scoperto l’IVASS

Il 1° settembre 2025, l’IVASS – l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni – ha segnalato la presenza di una nuova polizza fideiussoria contraffatta intestata a Swiss Re International S.E., una delle compagnie più note a livello internazionale nel settore assicurativo.

La compagnia ha disconosciuto ufficialmente il documento, chiarendo di non avere alcun legame con la polizza e con gli indirizzi di posta elettronica presenti su di essa.
In particolare, la polizza falsa riportava:

  • PEC: dircommswrint@pecmail.net
  • E-mail: swreint@swissmail.com

Entrambi gli indirizzi risultano non riconducibili alla compagnia reale.

Come agiscono i truffatori

Il metodo è ormai consolidato: falsi intermediari assicurativi si presentano come collaboratori o rappresentanti di grandi compagnie estere, propongono fideiussioni a prezzi vantaggiosi e inviano documenti graficamente perfetti, con loghi, firme digitali e intestazioni ufficiali.

Dietro, però, non c’è alcuna copertura assicurativa.
Si tratta di truffe digitali strutturate, con siti, indirizzi PEC e email falsificate per trarre in inganno anche gli operatori più esperti.

L’IVASS ha ricordato che Swiss Re International S.E. era già stata colpita da casi simili:

  • 13 novembre 2020
  • 18 settembre 2023
  • 20 giugno 2025

Segno evidente di un fenomeno criminale ricorrente, che sfrutta il prestigio di compagnie reali per dare credibilità alle frodi.

Chi è Swiss Re International S.E. e qual è la sua posizione

Swiss Re International S.E. è una compagnia di assicurazioni con sede in Lussemburgo, vigilata dal Commissariat aux Assurances (CAA), l’autorità di controllo del Paese.
È abilitata a operare in Italia sia in regime di libera prestazione di servizi, sia in regime di stabilimento (ossia con sede stabile).
Opera in vari rami danni, tra cui il Ramo 15 – Cauzione, ma non ha alcun collegamento con la polizza contraffatta segnalata.

Swiss Re ha più volte denunciato l’uso fraudolento del proprio nome, invitando gli utenti a non fidarsi di comunicazioni provenienti da indirizzi non ufficiali.

Come verificare se una fideiussione è autentica

L’IVASS invita imprese e cittadini a verificare sempre l’autenticità delle offerte assicurative, prima di firmare o pagare.
Ecco come farlo correttamente:

  1. Controlla la compagnia sul sito www.ivass.it
    Nella sezione “Elenchi delle imprese italiane ed estere” è possibile verificare se la compagnia è autorizzata a operare in Italia.
  2. Consulta l’elenco delle imprese abilitate al ramo Cauzione
    Lì troverai anche le istruzioni per la verifica telematica delle polizze.
  3. Verifica l’intermediario nel Registro Unico degli Intermediari (RUI)
    Solo gli iscritti al RUI o all’elenco europeo possono distribuire prodotti assicurativi.
  4. Controlla la lista dei siti vigilati dall’IVASS
    L’Istituto pubblica la lista aggiornata delle imprese e degli intermediari regolarmente iscritti.
  5. Controlla gli avvisi di contraffazione
    Sul sito dell’IVASS, nella sezione “Consumatori – Proteggi”, è possibile consultare gli avvisi ufficiali sui casi di truffa.
  6. Contatta la compagnia tramite canali ufficiali
    Non fidarti mai di indirizzi email generici o di PEC non presenti nei registri ufficiali.

Cosa consiglia l’IVASS a consumatori e imprese

L’IVASS raccomanda estrema prudenza nella valutazione delle offerte assicurative.
Prima di qualsiasi pagamento o firma, è indispensabile:

  • Controllare che la compagnia sia iscritta negli elenchi IVASS;
  • Verificare che l’intermediario sia nel RUI;
  • Assicurarsi che i contatti e i siti web siano realmente riconducibili all’impresa;
  • In caso di dubbio, contattare il Contact Center IVASS al numero verde 800-486661 (lun-ven, 8:30-14:30).

Cosa fare se hai ricevuto una polizza sospetta

Se ricevi una polizza fideiussoria intestata a Swiss Re o a qualsiasi altra compagnia:

  • Non firmare né versare denaro.
  • Conserva tutte le comunicazioni ricevute.
  • Contatta immediatamente l’IVASS o la Polizia Postale.
  • Richiedi una verifica gratuita su ItaliaFideiussioni.it  dove un consulente specializzato potrà dirti se il documento è autentico e indicarti la soluzione corretta.

Perché rivolgersi a ItaliaFideiussioni.it

In un mercato sempre più minato da contraffazioni e truffe, ItaliaFideiussioni.it  rappresenta un punto fermo di affidabilità e trasparenza.
Lavoriamo solo con compagnie iscritte all’IVASS e intermediari autorizzati, offrendo fideiussioni legali, sicure e riconosciute in tutta Italia.

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Analisi: il drammatico aumento delle truffe fideiussorie in Italia

Dal 1° settembre 2025, si è registrato un dato inquietante: le truffe sulle fideiussioni stanno aumentando in modo esponenziale.
In meno di due mesi, l’IVASS ha già pubblicato diversi comunicati d’allarme, tutti con lo stesso schema: compagnie internazionali, email false, polizze digitali perfettamente imitate.

Un chiaro segnale che i truffatori stanno lavorando a pieno ritmo, approfittando della digitalizzazione del settore e della difficoltà per le imprese di distinguere un documento vero da uno contraffatto.

Il dato è tragico perché mostra una crisi di fiducia crescente nel mondo delle fideiussioni, proprio mentre molte aziende italiane — spinte dalla necessità di partecipare a gare d’appalto, ottenere fondi o affitti — cercano soluzioni rapide online.
E là dove c’è urgenza, le truffe trovano terreno fertile.

La realtà è che oggi servono competenza, verifica e professionalità più che mai.
L’invito è semplice ma cruciale: non fidarti di chi promette fideiussioni in 24 ore a prezzi stracciati.
Una fideiussione vera è un atto finanziario serio, non un documento scaricabile da internet.

Come sottolinea l’IVASS, la prevenzione è l’unico vero antidoto.
E in questo, realtà come ItaliaFideiussioni.it diventano un baluardo: offrono assistenza reale, consulenza personalizzata e garanzie autentiche in un mercato sempre più inquinato da frodi digitali.

Domande frequenti

Sì, è abilitata al ramo Cauzione, ma non ha alcun legame con le polizze false segnalate dall’IVASS.

PEC: dircommswrint@pecmail.net
Email: swreint@swissmail.com
Entrambi non appartengono alla compagnia.

Sì, con comunicati del 2020, 2023 e 2025. Il fenomeno è purtroppo ricorrente.

Controlla sempre i riferimenti sul sito IVASS, verifica l’intermediario sul RUI e non effettuare mai pagamenti senza conferme ufficiali.

Come difendersi dalle truffe fideiussorie online: strumenti e consigli pratici

Il caso Swiss Re International S.E. non è un episodio isolato, ma l’ennesimo segnale di una piaga strutturale che sta colpendo con sempre maggiore forza il mercato delle fideiussioni, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.


Dal 1° settembre 2025, le segnalazioni dell’IVASS si sono moltiplicate, tracciando un quadro inquietante: il numero di falsi documenti fideiussori e di truffe legate all’uso illecito di marchi assicurativi è in costante crescita.
E non parliamo di frodi grossolane o facilmente riconoscibili: si tratta di contraffazioni digitali sofisticate, create da gruppi ben organizzati che operano spesso da più Paesi contemporaneamente, sfruttando il web, le email PEC contraffatte e le vulnerabilità dei sistemi di verifica online.

Il fenomeno è globale.
In tutta Europa, e in particolare nei mercati dove le fideiussioni rappresentano uno strumento chiave per la partecipazione ad appalti pubblici, la stipula di contratti di locazione o l’ottenimento di visti e permessi, si stanno registrando casi analoghi: polizze fasulle, intermediari fantasma, società estere con nomi simili a compagnie reali, create con il solo scopo di trarre in inganno imprese e cittadini.
Negli Stati Uniti, nel Regno Unito, e persino in Asia, le autorità di vigilanza hanno iniziato a parlare di una vera e propria criminalità assicurativa transnazionale, capace di muoversi rapidamente tra piattaforme digitali, domini web e sistemi di pagamento istantaneo.

Ciò che preoccupa è la perdita di fiducia nel sistema.
Ogni truffa mina non solo la sicurezza economica di chi ne cade vittima, ma anche la credibilità complessiva del settore assicurativo, che da sempre si fonda sulla trasparenza, sulla solvibilità e sul rispetto delle regole.
Quando un documento falso riesce a circolare indisturbato, non è solo un danno per chi lo compra: è una crepa che si apre nel patto di fiducia tra imprese, intermediari e istituzioni.

Eppure, una soluzione c’è — ed è più semplice di quanto sembri.
Serve cultura della verifica, serve consapevolezza.
Ogni imprenditore, ogni professionista e ogni privato deve imparare a fare ciò che spesso si dà per scontato: controllare l’autenticità della compagnia, verificare la registrazione dell’intermediario, consultare gli elenchi IVASS e le autorità di vigilanza estere.
In un mondo in cui tutto corre veloce e le comunicazioni sembrano affidabili solo perché “sembrano ufficiali”, la prudenza diventa una forma di intelligenza.

Affidarsi a operatori seri, trasparenti e certificati è oggi un atto di responsabilità, non solo economica ma anche etica.
Significa tutelare la propria azienda, i propri clienti e la propria reputazione, evitando di alimentare – anche inconsapevolmente – il circuito delle truffe digitali.
Chi sceglie un intermediario abilitato, chi richiede una polizza a una compagnia vigilata, chi verifica i dati ufficiali compie un gesto concreto di difesa.

Perché se è vero che i truffatori non si fermano, è altrettanto vero che una verifica fatta con attenzione può fermarli sul nascere.
Il futuro delle fideiussioni, in Italia come nel mondo, passerà sempre più da questo: dalla capacità di unire la fiducia umana alla tecnologia della verifica.
E solo così sarà possibile costruire un mercato più sicuro, trasparente e degno della fiducia che le imprese vi ripongono ogni giorno.

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